Senza memoria di Federica D'Avola

 

"Senza memoria" di Federica D'Avola
Editore:
BookRoad
Pagine: 154

Tre persone diverse, accomunate tutte dal non ricordarsi più chi siano, si ritrovano imprigionate in tre situazioni differenti ma ugualmente agghiaccianti.
C’è esperimento X – che si ritrova rinchiusa in un luogo buio di cui non sa niente, munita di soli pochi viveri e oggetti che ritrova tra i cadaveri da cui è circondata, e che deve portare a termine delle missioni giornaliere per poter avere un po’ di luce utile ad orientarsi nell’ambiente in cui si ritrova.
C’è poi esperimento IV – rinchiuso in una prigione totalmente bianca munita, tra le poche altre cose, di un monitor inizialmente spento e che ritorna alla vita solo per assegnargli delle missioni autolesioniste che gli porteranno un punteggio utile a poter richiedere abiti o medicine o altri piccoli benefici.
Infine c’è esperimento IX – imprigionato in una scatola di sette metri quadrati circa, anche lui come i precedenti esperimenti soggetto di studio da parte di un soggetto o di un’organizzazione che gradualmente lo priva dell’ossigeno e dell’aria per cercare di risvegliare in lui dei poteri.
Nessuno di loro ricorda, tutti loro vogliono fuggire da quelli che sembrano dei giochetti o delle prove per testarne i limiti mentali e fisici.

“Senza memoria” si divide tra un horror psicologico in cui si può tastare con mano come giorno dopo giorno i protagonisti degli esperimenti siano testati e spinti sempre di più verso un’evoluzione mentale aberrante per la società ma comprensibile in un’ottica survival, e un horror splatter/gore con scene anche piuttosto grafiche di violenza e di altri episodi ugualmente crudi e forti (che non scriverò qui perché vorrei evitare un ban) che contribuiscono a creare una certa atmosfera.
Il libro è diviso in tre parti – corrispondenti ai tre protagonisti e ai loro tre POV – e in ognuno di questi tre capitoli la narrazione e a sua volta divisa in giorni che scandiscono la durata di questi esperimenti e l’evoluzione mentale dei protagonisti.
Lo stile di scrittura dell’autrice è asciutto, privo di fronzoli, particolarmente azzeccato per il genere horror – lo studio psicologico dei personaggi vede un particolare focus nel secondo e nel terzo capitolo complice anche la presenza di altre persone attorno ai protagonisti - la trama è lineare e coerente...ma proprio sul più bello si interrompe.
Al termine di “Senza memoria” non sappiamo ancora chi muova i fili di questi esperimenti, non conosciamo davvero i fini di quanto accaduto ai tre malcapitati (per quanto si possa intuire qualcosa nel secondo e nel terzo POV) né conosciamo il loro destino. Spero quindi si possa leggere un seguito a questa storia per scoprire tutto quanto è stato lasciato in sospeso da questo primo libro!

Ringrazio @federicadavola per la copia cartacea!



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