L'inverno dei Leoni di Stefania Auci


"L'inverno dei Leoni" di Stefania Auci
Editore:
Nord
Pagine:
688

"È destino degli uomini essere felici e non rendersi conto di esserlo. È la loro maledizione sprecare il tempo della gioia senza rendersi conto che è tanto raro quanto irripetibile. Che la memoria non può ridarti ciò che hai provato perché ti restituirà invece la misura di ciò che hai perduto"

Ho già parlato del primo capitolo di questa saga, I leoni di Sicilia, e in quel primo libro ricordo chiaramente l’iniziale perplessità su alcuni dialoghi e passaggi che per me erano troppo da fiction Rai (non so se capite cosa intendo). Poi il tutto si era quietato e anche i dialoghi più drammatici avevano assunto una piega realistica, così come la costruzione romanzata di questi personaggi realmente esistiti, e alla fine quel libro mi era piaciuto molto.

Ecco, L’inverno dei Leoni è, per me, persino meglio.
I personaggi sono più complessi e sfaccettati – forse lo erano davvero i Florio di cui si tratta in questo secondo capitolo, forse ci sono solo più fonti a cui attingere per scoprire che carattere avessero o comunque cercare di intuirlo – gli intrecci tra loro e la Sicilia che fa da sfondo alle loro storie sono più intricati e corposi, e in toto si riesce a scorgere chiaramente una tridimensionalità della storia raccontata.
A parte lo stile di scrittura molto piacevole, i vari punti di vista che si alternano a seconda dei momenti e delle generazioni, ho apprezzato molto questo romanzo perché riesce a far intendere bene un certo animo del Sud, cosa che amo sempre molto; c’è un Sud diverso da quello del turismo, o del sole e del mare, e la Auci riesce a immortalarlo tra queste pagine.
Notevole anche come all’inizio di ogni capitolo ci siano delle paginette dedicate alla costruzione del contesto storico che si sta per approcciare: non solo la Sicilia è raccontata, ma anche le varie vicissitudini del Regno d’Italia, gli sviluppi politici, le decisioni prese a Roma che poi – inevitabilmente – hanno avuto eco anche nelle varie province del regno.
Ogni tanto c’è qualche pagina più lenta, ma non le definirei inutili perché c’è sempre modo di capire varie sfumature dei personaggi in determinate situazioni.

La storia è quella dei Florio di Palermo, non ci sono spoiler da fare o da non fare: certamente seguire passo per passo i vari personaggi di questa famiglia fa affezionare ad essa e lascia, alla fine, dell’amaro in bocca per tutti i “se” che abitano nel regno delle possibilità mai realizzate.
Molto molto bello, molto amato.


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