Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi
Pubblicato su @labibliotecaerrante il 15 settembre 2021
“Sostiene Pereira” di Antonio Tabucchi
Editore: Feltrinelli editore
Pagine: 208
Chi è Pereira?
È
un giornalista, è un vedovo, è un uomo di mezza età che vive da solo.
Ha problemi di cuore, mangia molte frittate con erbe, ed è un amante
della limonata. Per trent’anni è stato cronista, ora dirige la pagina
culturale del “Lisboa” (giornale apartitico, per quanto di stampo un po’
troppo cattolico, a sentire alcuni) e traduce racconti di scrittori
francesi che fa uscire a puntate sul giornale.
Soprattutto, però,
è solo un uomo comune che vive in uno dei periodi più neri della Storia
europea: l’epoca di Salazar, di Francisco Franco, di Mussolini e di
Hitler.
Cerca in tutti i modi di tenersi lontano dalla Storia, di
sottolineare come certe cose non siano affar suo (eppure è stato
cronista per trent’anni), ma la Storia ogni tanto non vuole sentir
ragioni – e persino un uomo comune è costretto a fronteggiarla e a
decidere da che parte stare, nel suo piccolo.
Avevo tanto sentito parlare di questo libro, ma fino ad ora io e Pereira ci eravamo sempre scansati.
È
stata una lettura particolare – scorrevole, assolutamente piacevole
nella forma, ma combattuta nei contenuti, perché se anche Pereira può
sembrare un personaggio da poco, lui è l’Uomo e “Sostiene Pereira” è un
romanzo che ci mette di fronte alla battaglia tra la storia e il
singolo, e rimette in prospettiva quest’ultimo.
Con il senno di poi
tutti noi saremmo capaci di vedere il male, di vedere il dittatore o il
regime, e forse pensiamo anche di essere capaci di contrastare le
ingiustizie… ma lo saremmo davvero? Riusciremmo veramente ad ergerci
contro qualcosa che sembra così pervasivo, che sembra aver già vinto in
partenza?
Tabucchi, con Pereira, dà una sua risposta – una possibilità tra le tante.
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