Solaris di Stanislaw Lem

 

Pubblicato su @labibliotecaerrante l'1 dicembre 2021

“Solaris” di Stanislaw Lem
Editore:
Sellerio
Pagine: 328

Il romanzo di Lem si apre con l’arrivo di Chris Kelvin sulla stazione spaziale che orbita attorno a Solaris, un pianeta di un altro sistema solare che da anni è oggetto di studi per alcune sue particolarità.
Prima di tutto, orbita attorno a due stelle, a due soli. In secondo luogo la sua orbita non è quella che dovrebbe essere secondo i calcoli. Terzo e responsabile di questa strana orbita è il suo ambiente o il suo solo abitante: un enorme oceano che altro non è che un alieno con cui si sono tentati mille e più contatti terminati tutti, inevitabilmente, con un nulla di fatto da parte delle squadre di spedizione umane.
C’è chi è morto, su Solaris.
C’è chi ha visto orrori che non sono stati accettati dalla scienza solariana ortodossa che piano piano ha visti i suoi fondi tagliati fino ad arrivare ad ora: Kelvin arriva su una stazione spaziale abitata solo da tre altri scienziati.
O da due. Il suo maestro e insegnante è morto da poco, in circostanze non subito chiare.
Cosa succede sulla stazione spaziale? Chi sono le persone che sembrano apparire dal niente per tormentare i pochi abitanti superstiti?

Ho iniziato a leggere Solaris e i primi tre quarti di libro li ho divorati: c’è mistero, ci sono un’infinità di domande a cui ho cercato risposta pagina dopo pagina, c’è una costruzione dell’ambiente molto interessante e anche le pagine dedicate alla spiegazione dell’ambiente planetario e degli studi solariani non risultano pesanti, anzi.
La fine mi ha deluso, invece.
Badate, non è il finale aperto che mi turba, e neanche l’ignoranza ultima a cui sono condannati i personaggi e il lettore (quindi io). La fantascienza è piena di domande senza risposta… ma qui mi è sembrato che si dovesse chiudere il libro in fretta e furia, o che non si sapesse come farlo finire e quindi “fine, ciao, addio”.
Un peccato, perché i presupposti mi avevano appassionata molto.

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