Poverine di Carlotta Vagnoli

 

Post pubblicato su @labibliotecaerrante il 30 dicembre 2021

"Poverine" di Carlotta Vagnoli
Editore:
Einaudi
Pagine: 52


I femminicidi a cui assistiamo a cadenza quasi giornaliera hanno molti punti in comune tra loro.
Tantissimi.
Quasi come se fossero tutti frutto della stessa matrice misogina, dello stesso stampo da società patriarcale, quasi come se non fosse una coincidenza vedere tutti questi punti sovrapponibili.
Non ultimo tra questi punti in comune c’è la narrazione con cui i femminicidi vengono presentati su giornali e telegiornali.

Non parliamo solo della pornografia del dolore, delle domande à la “come era la vostra vicina di casa?” a cui si risponde puntualmente “salutava sempre”, o dell’accuratezza nel descrivere le venti coltellate e la loro angolazione una per una, no.
Con questo libro si parla della romanticizzazione del femminicidio, quell’ennesimo smacco che si fa alla malcapitata – quel processo assurdo che puntualmente passa per la mezza santificazione del carnefice vittima a sua volta di una specie di incantesimo malevolo e/o della sua riduzione a macchietta favolistica.
Tutto molto catartico per una società che non riesce o non vuole confrontarsi con i propri demoni (tutti riconducibili alla violenza di genere), per carità, ma dobbiamo per forza chiamare un assassino “gigante gentile”?
Dobbiamo per forza andare dalla madre di un altro assassino – perché quelli non mancano mai!- e chiedere come sia il figlio e come fosse nella coppia per sentirci fare un quadro indegno dell’assassinata e angelico dell’assassino?
Dobbiamo per forza sbattere in prima pagina la foto della ex coppia felice con la didascalia “immagini del loro amore”?
Dobbiamo per forza fare finta che un femminicidio in realtà sia un “omicidio qualsiasi”, cercando cause scatenanti, e non un ennesimo tassello del puzzle più grande che è la violenza di genere?

Non posso dire altro se non: leggete questo libro.
Leggetelo, consigliatelo, spammatelo.
Ci sono molte donne (e alcuni uomini) che si sono resi conto di quanto queste narrazioni siano schifose su più livelli, ma molte altre no – è ora che si squarci il velo.

“Le cause sono endemiche, non interne, non soggettive”.

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