Neanche gli dei di Isaac Asimov

Pubblicato su @labibliotecaerrante il 23 novembre 2021

“Neanche gli dei” di Isaac Asimov
Editore: Mondadori
Pagine: 350

Ho faticato per decidere se parlare o meno di questo libro. Fino alle ultime pagine dell’ultimo capitolo, infatti, tutto mi era sembrato una storia. Di fantascienza, che come genere mi piace, con una trama che io ho reputato interessante abbastanza da trascorrerci un paio di giorni leggendola, ma una storia. Qualcosa che può piacere o può non piacere.
Cercavo il senso di questa storia, e non lo trovavo al di fuori della “semplice” narrazione di un racconto che Asimov aveva immaginato – ma non ero soddisfatta da questa semplificazione.

Poi, nello scrivere le mie citazioni preferite nel mio quadernetto, qualcosa mi ha colpito.
“Neanche gli dei” può essere una perfetta metafora per i tempi che stiamo vivendo – e ne parla anche abbastanza chiaramente nella citazione che ho riportato in cima – quelli della crisi ecologica ed energetica.
Diviso in tre parti, racconta non solo di storie umane ma anche di tre storie aliene nel capitolo centrale, vedendo da prospettive diverse una stessa invenzione che “collega” due universi differenti – il nostro e l’altro: diversi fra loro, hanno in comune un problema con l’energia e con la maniera di ottenere questa energia, almeno fin quando l’altro universo non si fa sentire dal nostro e un’invenzione è felicemente fatta capitare in mano ad alcuni scienziati terrestri.
Ma è possibile che tutto sia così facile? Che la soluzione sia così definitiva e non porti con sé altre conseguenze?

Il titolo deriva da una citazione di Schiller che, divisa in tre parti, dà il titolo alle tre sezioni del romanzo: “Contro la stupidità neanche gli dei possono nulla” a cui però Asimov aggiunge un punto interrogativo finale non solo nella frase in sé, ma anche nel destino dei protagonisti terrestri e quindi dell’universo intero.
A differenza di altre opere di Asimov, questa è decisamente più scorrevole e “approcciabile” a chi volesse avvicinarsi ad Asimov ma non sapesse esattamente da dove iniziare. Se non avete paura di qualche chiacchiera sulla fisica sparsa qui e lì, consiglio questo libro se non altro per le riflessioni su quale prezzo l’uomo è disposto a pagare pur di trovarsi in uno stato di comodità e finta sicurezza.

“È un errore ritenere che l’uomo della strada voglia che l’ambiente sia protetto o che gli risparmino la vita, e che sia grato agli idealisti che lottano per lui a tale scopo. Quello che l’uomo della strada vuole è la sua personale comodità. L’abbiamo imparato anche troppo bene dall’esperienza fatta durante la crisi ecologica del ventesimo secolo.” 

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