"Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo” di Francesco Filippi

 

Post pubblicato su @labibliotecaerrante il 14 settembre 2021

“Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo” di Francesco Filippi
Editore: Bollati Boringhieri
Pagine: 160

In questo saggio di 160 pagine, Filippi distrugge capitolo per capitolo tutte le menzogne che continuano a circolare di bocca in bocca riguardo al fascismo e a Mussolini.
Si parte con la nascita del sistema pensionistico italiano (che risale a 27 anni prima della presa del potere da parte di Mussolini) e come le leggi fascistissime abbiano limitato la libertà e i diritti dei lavoratori, si passa alle paludi bonificate e all’edilizia, fino ad arrivare alle menzogne sul duce femminista, sul duce brillante economo, integerrimo statista e via dicendo...

Insomma, tutte cose vere e verificate e che si imparano a scuola, al quinto anno di un qualsiasi istituto superiore o liceo...ed è questo che realmente non mi permette di cogliere un particolare essenziale di questo testo: il target di riferimento.
Un oppositore dei moti fascio-nostalgici odierni bene o male sa già quanto è scritto su questo libro (perché lo ha studiato a scuola, perché si è informato per altre vie anche, banalmente, attraverso Wikipedia e le sue innumerevoli fonti) perché quasi certamente si è già imbattuto in una frase à la “Quando c’era lui…” e si è documentato per controbattere.
Un neofascista non leggerà mai questo libro perché...beh, è un neofascista e dubito fortemente che voglia mettere in discussione le sue solide certezze su chi fu Mussolini e su quanto fece, anche se tutto ciò che sa è sbagliato.

Al netto della possibile utilità del libro (tutti i libri sono utili checché se ne dica, se non altro per apprezzare lo stile di scrittura di chi li ha scritti) lascio una citazione che mi ha colpito particolarmente:

« La base di un possibile futuro totalitario passa anche dalla riabilitazione del passato totalitario. Mostrare la realtà di quel passato è un primo passo per evitare che quel passato diventi futuro. »

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