La stanza di Giovanni di James Baldwin
Post pubblicato su @labibliotecaerrante il 9 novembre 2021
“La stanza di Giovanni” di James Baldwin
Editore: Fandango
Pagine: 221
Considerato
uno dei primi romanzi ad aver portato alla luce la complessità delle
storie e dei sentimenti omoerotici, è il secondo pubblicato dall’autore
afroamericano.
L’ambientazione è la Francia – dal sud della nazione
dove lo scritto inizia, a Parigi, dove si arriva grazie ad un salto
temporale all’indietro e dove si svolge la maggior parte della storia.
David,
il protagonista, è in viaggio con la fidanzata Hella, ma lei ha deciso
di proseguire da sola dirigendosi verso la Spagna, mentre lui rimane
nella capitale francese. Qui, rimasto senza soldi, si perde nella
comunità gay della città che sembra riunirsi tutta in un locale, tra
Jaques – un uomo omosessuale abbiente quasi sempre circondato da qualche
ragazzo – e Giovanni – un giovane barista italiano.
Se con Jaques il
rapporto non si approfondisce mai oltre qualche chiacchierata più o
meno cinica e la richiesta di soldi in prestito, con Giovanni David
intraprende una vera e propria storia d’amore per niente facile, non
soltanto perché la società non è pronta per vedere una coppia gay.
Questo
romanzo è a me molto caro, e scriverne è difficile: la trama non è
particolarmente complessa, e raccontarla è sminuire l’opera intera
tramutandola in una semplice storietta.
La stanza di Giovanni parla
di amore perduto, di rimpianti, ma soprattutto dell’amarezza e delle
conseguenze che derivano dalla negazione di sé stessi.
È uno dei
capisaldi della letteratura LGBTQIA+, ma non è solo questo: Baldwin è
capace di toccare le corde del cuore di tutti perché non c’è per forza
bisogno di essere “in the closet” per sentire vicino il tema della
rinnegazione di una parte di sé.
Tutti noi – indipendentemente dal
nostro orientamento sessuale – ci siamo trovati, almeno una volta nella
vita, di fronte al bivio tra il fare ciò che la nostra natura ci
imponeva di fare, e invece seguire la massa e scegliere la via facile
che però sarebbe stata la negazione di una parte di noi.
Lettura consigliatissima.
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