La sovrana lettrice di Alan Bennett
Editore: Adelphi edizioni
Pagine: 95
Per puro caso la Regina si imbatte in un camioncino/biblioteca che, ogni mercoledì, passa per Buckingham Palace.
Qui non solo incontra Norman – parte del personale delle cucine e che diventerà invece parte del personale degli appartamenti reali proprio grazie alla passione della lettura – ma incontra la letteratura.
Il primo libro è preso in prestito per cortesia nei confronti del bibliotecario, ma il secondo no, e il terzo neanche.
Inizia così l’osteggiato viaggio della Regina nel mondo delle pagine, in un libro brevissimo che riesce ad essere tanto leggero quanto profondo in alcune veloci elucubrazioni su quella che deve essere la vita di un personaggio così in vista, così particolare rispetto alle persone normali che possono normalmente decidere cosa fare del loro tempo.
Attraverso i romanzi, addirittura, la Regina inizia a notare di “star diventando un essere umano”.
Infine, questo è un libro sui libri e sull’amore per loro e per le parole scritte. Sul piacere di perdersi nella vita di qualcun altro per qualche pagina, di imparare cose nuove attraverso gli occhi di un qualche personaggio e attraverso le descrizioni degli scrittori, di scrivere qualcosa di proprio pugno per avere una voce.
Qui non solo incontra Norman – parte del personale delle cucine e che diventerà invece parte del personale degli appartamenti reali proprio grazie alla passione della lettura – ma incontra la letteratura.
Il primo libro è preso in prestito per cortesia nei confronti del bibliotecario, ma il secondo no, e il terzo neanche.
Inizia così l’osteggiato viaggio della Regina nel mondo delle pagine, in un libro brevissimo che riesce ad essere tanto leggero quanto profondo in alcune veloci elucubrazioni su quella che deve essere la vita di un personaggio così in vista, così particolare rispetto alle persone normali che possono normalmente decidere cosa fare del loro tempo.
Attraverso i romanzi, addirittura, la Regina inizia a notare di “star diventando un essere umano”.
Infine, questo è un libro sui libri e sull’amore per loro e per le parole scritte. Sul piacere di perdersi nella vita di qualcun altro per qualche pagina, di imparare cose nuove attraverso gli occhi di un qualche personaggio e attraverso le descrizioni degli scrittori, di scrivere qualcosa di proprio pugno per avere una voce.
“Riaccese la luce, prese il taccuino e annotò: «Non si mette la vita nei libri. La si trova»”
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