Killing Eve: Codename Villanelle di Luke Jennings

 

Post pubblicato su @labibliotecaerrante il 17 dicembre 2021

“Killing Eve: Codename Villanelle” di Luke Jennings
Editore:
Mondadori
Pagine: 175

Villanelle, rimasta orfana da piccola, è finita nelle maglie delle carceri russe.
È qui che viene trovata da Konstantin, un uomo di cui si sa poco o niente che però in lei vede del potenziale: la tira fuori dal carcere, le dà una nuova identità e, con questa, una serie di addestramenti in giro per il mondo per fare di lei la killer perfetta per i Dodici – organizzazione misteriosa che paga profumatamente Villanelle per colpire personaggi sparsi per il globo e senza apparenti collegamenti tra loro.
Eve Polastri, in Inghilterra, è un’agente dell’MI5 assegnata ad uno dei molti casi che vedono uomini di spicco venire uccisi (in maniera molto pulita e funzionale) in giro per l’Europa.
È proprio qualche flebile traccia lasciata ad Amsterdam che fa incontrare le strade di Eve e di Villanelle, in un inseguimento che vede la seconda – da perfetta sociopatica – divertirsi degli sforzi della prima.

Avete presente quando si dice “è meglio il libro del film/della serie”?
Ecco in questo caso non è propriamente vero.
Dal libro di Jennings è stata tratta la serie Killing Eve che per ritmo e per caratterizzazione dei personaggi è sicuramente migliore dell’opera nativa, però “Killing Eve: Codename Villanele” aggiunge sicuramente qualcosa ai personaggi di Villanelle e di Eve.
Per forza di cose la serie tv (che consiglio tantissimo, visto che ci sono) ha dovuto tagliare dei pezzetti del passato di Eve e di Villanelle, e soprattutto della seconda qui si scopre sicuramente di più: l’addestramento, la forma mentis che ha già di suo Villanelle e che forma ulteriormente durante la formazione data dai Dodici e da Konstantin.
Da lettura solitaria non so se la consiglierei, credo ci sia troppo poco per potersi realmente affezionare ai personaggi o alla storia, ma abbinata alla serie tv sì.

 

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