I sette mariti di Evelyn Hugo di Taylor Jenkins Reid

 

Post pubblicato su @labibliotecaerrante il 18 novembre 2021

“I sette mariti di Evelyn Hugo” di Taylor Jenkins Reid
Editore:
Mondadori
Pagine: 420

Dopo aver trascorso anni nell’ombra, ritirata dalle scene che l’hanno vista diventare una diva della vecchia Hollywood, Evelyn Hugo decide di raccontarsi. Per farlo, sceglie una giornalista semisconosciuta – chiama la redazione in cui Monique Grant lavora e ne fa il nome, ponendo la sua presenza come unica condizione imprescindibile: o Monique o niente.
Il giornale accetta, messo all’angolo, e Monique si troverà a visitare l’attico di Evelyn per svariati giorni, prendendo appunti e registrando la vita della ex star del cinema proprio dalla sua viva voce.

Ogni marito di Evelyn segna una fase della sua vita, ogni ricordo di un ex coniuge è il pretesto per raccontare la vita complessa e difficile di una ragazza ispanica che, nell’ambiente del cinema, ha trovato i suoi successi, le sue sconfitte, le sue risalite, gioie e molti piccoli e grandi dolori.
C’è una componente lgbt, in questo libro, ed è forte – ma c’è anche l’alienazione di chi si trova ad essere straniero negli Stati Uniti e pur di avere successo deve negare una parte di sé per farsi accettare meglio. Quindi ci si tinge i capelli di biondo, si smette di parlare spagnolo, si cambia nome perché “Herrera” non starebbe bene sulle locandine o forse non ci arriverebbe mai.

La lettura di questo romanzo è stata molto piacevole, la scrittura è scorrevole e decisamente facile, priva di fronzoli. In alcuni passaggi ammetto di essermi persino commossa, cosa che pochi libri possono vantare di aver fatto.
In più c’è la domanda “perché proprio Monique tra tutti i giornalisti del mondo” che mi ha incuriosita molto, fino all’ultimo.

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