Dune di Frank Herbert
“Dune” di Frank Herbert
Editore: Fanucci Editore
Pagine: 640
In
questi giorni, al cinema, è uscito il film basato sul romanzo Dune, e
colgo la palla al balzo per mettere nella mia piccola vetrina questo libro che è a me molto caro.
È stato il primo mio
contatto con la vera fantascienza - quella che può pure parlare di
spazio profondo e di mondi lontani, ma che alla fin fine torna sempre a
chiedersi cosa sia l’essere umano e perché il singolo esista, quale sia
il suo ruolo nel grande universo degli eventi – ed è rimasto nel cuore.
La
dinastia Atreides viene inviata dall’Imperatore Shaddam IV su Arrakis,
un pianeta desertico e unico luogo di produzione e raffinazione del
Melange, una preziosa sostanza che si rivela fondamentale per la vita
nella galassia e della società che la abita.
Mentre Leto Atreides,
duca e capo della dinastia, è impegnato in vicende politiche e nei
compiti derivati dal suo ruolo, seguiamo le vicende del figlio Paul
Atreides in un pianeta dalla geografia ostile che vede la superficie
spazzata da tempeste, uragani, e abitata dai pericolosissimi vermi delle
sabbie – ma anche dai Fremen, popolazione indigena abituata
all’ambiente di Arrakis e con cui Paul verrà a contatto.
Avvicinarsi a Dune non è facile, ma ne vale la pena.
Ciò
che si legge non è un semplice romanzo, ma quello che Frank Herbert
crea è un universo vero e proprio che vive e si evolve, un universo con
la sua storia pregressa, le sue sette religiose, le sue credenze e
profezie, i suoi interessi e i suoi numerosissimi fini incarnati da una
moltitudine di personaggi e associazioni che si alleano, si scontrano o
anche semplicemente si incrociano.
In Dune è l’essere umano ad essere
l’alieno, ma soprattutto lo è il lettore, che deve abituarsi in fretta
al peso della vita su mondi lontani, all’importanza delle profezie e del
destino, del ruolo che chiunque è chiamato a recitare, delle religioni
che caratterizzano l’universo narrato e della politica che lo muove.
Commenti
Posta un commento