Chiamami col tuo nome di Andrè Aciman

 

“Chiamami col tuo nome” di Andrè Aciman
Editore:
Guanda
Pagine: 272

Quanto si può arrivare in ritardo sul così detto hype train?
A quanto pare parecchio, perché prima di leggere questo libro non solo ho scansato il film che ne è stato tratto qualche anno fa, ma ho anche atteso lungo il fiume che bookstagram si calmasse a riguardo e smettesse di parlarne.
Risultato: ho potuto leggere “Chiamami col tuo nome” cercando il più possibile di evitare altri pareri che avrebbero potuto influenzarmi; perchè mi conosco (cit. Oliver): una volta che qualcuno mi fa notare un errore io non riesco più a vedere altro, d’altro canto se qualcuno mi tesse le lodi di qualcosa sono sempre diffidente. Quindi iniziamo!

Ambientato principalmente durante l’estate del 1987, in riviera ligure, il romanzo non è altro che il racconto dal punto di vista di Elio Perlman, diciassettenne in vacanza nella villa di famiglia, del suo incontro e della sua conoscenza con Oliver, ventiquattrenne impegnato in ricerche su Eraclito e nella traduzione del suo libro in italiano e per questo ospitato per l’estate dal padre di Elio nella loro casa estiva.
Oliver, amato subito da tutti, fa emergere in Elio dell’attrazione che il ragazzo da una parte tenta di mettere a freno quando vede i comportamenti enigmatici e piuttosto freddi di Oliver, dall’altra parte non può fare a meno di lasciare a briglia sciolta ogni volta che nota un particolare del corpo di Oliver, o della sua voce.
Il romanzo si divide in quattro parti, temporalmente non ha una narrazione precisa nel tener conto del passare del tempo e dei giorni di questa vacanza, e di tanto in tanto raggruppa tutti insieme degli episodi simili quasi si trattasse di “categorizzare” a posteriori l’esperienza vissuta nell’estate dell’87 – l’ultima parte poi è un ritorno al presente, sempre nei panni di Elio, ora diventato adulto.

Per quanto – come detto inizialmente - io abbia prestato attenzione a non leggere recensioni riguardo questo libro, qualcosa mi è ovviamente arrivato tramite i social; tutti pareri estatici che parlavano del libro più bello della storia, quasi l’unico che valesse la pena leggere. E su questo io ho da dire...carino, sì. È stato un romanzo carino, che forse non ho sentito così vicino perché caratterialmente non sono mai stata da innamoramenti folli neanche quando avevo 17 anni come il protagonista, né sono il tipo che si guarda indietro dando adito a rimpianti e “discorsi dei se”; l’ho letto in due giorni scarsi, è scorrevole, passare qualche ora nella testa di Elio non è mai stato un peso così come non lo è stato seguire questa storia d’amicizia e d’amore che sul finale lascia il lettore con una nota agrodolce in bocca.

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