Accettazione di Jeff VanderMeer

 

"Accettazione" di Jeff VanderMeer
Editore:
Einaudi
Pagine: 288

Il terzo e ultimo capitolo della Trilogia dell’Area X si svolge in maniera appena differente rispetto ai primi due.
Per capire cosa è l’Area X e come essa sia diventata tale, mentre Controllo e la Biologa si avventurano in questa alla ricerca di risposte e di comprensione, c’è una seconda linea temporale narrata che ci fa tornare indietro nel tempo – a prima che l’Area X fosse un mistero scientifico, quando ancora la zona era abitata e i luoghi che abbiamo incontrato nei primi due capitoli, prima tra tutti il faro, erano molto meno misteriosi e molto più umani.

Non solo però abbiamo la prospettiva di Controllo e di ciò che resta della Biologa in una linea temporale che definiremo “attuale”, e la prospettiva del Guardiano del Faro quando ancora l’Area X era solo un luogo in una indefinita zona degli Stati Uniti, ma abbiamo anche una linea temporale mediana che si vede solo per qualche capitolo: quella dell’ex direttrice della Southern Reach. Questa si svolge poco prima del primo libro e, assieme alla linea temporale molto molto precedente vissuta dal PoV del Guardiano del Faro, riesce a dare qualche risposta.
Ma non tutte.

Normalmente, quando leggo, alla fine voglio tutte le risposte.
Voglio che le mie domande non siano più domande, che siano soddisfatte, e in un peccato d’ego voglio vedere se ci ho azzeccato e ho capito tutto durante la lettura.
Ecco, con questa Trilogia ciò non è possibile; vengono date alcune risposte – non ci sono linee narrative interrotte senza senso o dimenticanze da parte dello scrittore – ma non tutte perché non tutto può avere una risposta logica.
Proprio come se ci trovassimo noi, nella vita vera, di fronte ad un mistero come quello dell’Area X, a certe domande dovremo cercare di dare noi una risposta o accettare semplicemente che delle cose siano andate in un certo modo.
Tra tutti i libri della trilogia, questo è quello che più mi è rimasto nel cuore grazie al PoV del Guardiano del Faro – un personaggio incredibilmente umano e profondo scaraventato, suo malgrado, in una situazione che di umano non ha niente e che lo tocca da vicino, come tocca da vicino tutti gli abitanti di quel luogo che poi è diventato l’Area X.

Se anche la fantascienza non è esattamente il proprio genere, consiglio di leggere questa trilogia che a tratti è a metà strada tra la fantascienza e il mistery e che ha personaggi (umani e non) molto profondi e ben scritti, capaci di lasciare qualcosa e di mancare, una volta terminata la lettura.

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